Schio: “Oggi qui l’esempio di come si può fare rete per una causa comune. Il nostro grazie a tutti”.
“Un profondo ringraziamento a tutti” non ha fatto che ripetere questo, nel corso del Simposio Nazionale “25 Anni della Fervicredo. Preservare la sicurezza e onorare le Vittime. Rispettare il passato, costruire il futuro”, Mirko Schio, Presidente dell’Associazione che ieri ha celebrato un compleanno così importante.
Eppure, quando Schio ha fatto il suo ingresso sul palco in apertura dell’incontro, è stato lui ad essere accolto con lunghi minuti di applausi e le centinaia di persone presenti in piedi per restituirgli il senso della gratitudine che tutti provano nei confronti suoi, del suo coraggio, della sua forza di volontà, della sua immensa generosità.
Mirko Schio incarna l’esempio della Vittima del Dovere che torna a ri-vivere, anche grazie al sostegno incrollabile di una “rete” di amici e colleghi, stretti l’un l’altro come pezzi di un puzzle che unendosi contribuiscono a ricostruire l’integrità di un’esistenza nuova. Lui e gli altri Fondatori della Fervicredo che ieri si sono presentati alla platea di oltre 500 ospiti hanno rappresentato l’immagine plastica di un’Associazione che in un quarto di secolo è stata al fianco di Vittime e Familiari, con lo stesso amore, la stessa dedizione, la stessa cura che, hanno promesso, non verrà mai a mancare, “anche se il sogno – ha spiegato Schio – è che una realtà come la nostra non debba più servire”.
In sala quasi duecento fra Vittime del Dovere e Familiari e in diretta, su facebook, anche tanti altri degli oltre 1700 iscritti seguiti quotidianamente dai volontari dell’Associazione in tutti i settori in cui necessiti, quello burocratico amministrativo, quello sanitario, quello giudiziario, e tanto altro ma, soprattutto, quello umano, primo e fondamentale aspetto. “Perché la risposta è l’amore – ha sottolineato durante la sua toccante testimonianza l’Assistente della Squadra mobile della Questura di Napoli, Alessandra Accardo, Vittima di una brutale aggressione -. Davanti alla sofferenza, alla violenza, al dolore immenso di una Vittima e dei suoi Familiari, la risposta è l’amore, perché insieme si comprenda appieno il valore della vita che ci resta anche dopo aver subito un danno immenso”.
Ma anche tanti amici di Fervicredo sono accorsi da tutta Italia per questo compleanno speciale, i numerosi iscritti, e poi tanti esponenti del mondo professionale, soprattutto dell’Avvocatura, della Magistratura, del Sindacalismo, dell’Associazionismo, della Cultura, dell’Informazione, della Chiesa, e poi le Istituzioni, declinate in ogni possibile espressione. Tutti i vertici delle Forze dell’ordine, fra i quali il Comandante interregionale “Vittorio Veneto” dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Amata Maurizio Stefanizzi e il Capo di Stato maggiore della Guardia di finanza della Legione Veneto, Generale di Brigata Davide Rametta, che egualmente hanno posto l’accento sull’importanza di tenere sempre “al centro” l’individuo, l’uomo e la donna che indossando l’uniforme rendono un prezioso servizio allo Stato e ai cittadini in difesa della democrazia, con una generosità e un senso del Dovere profondissimi che troppo spesso, purtroppo, pretende da tutti i Corpi del Comparto sicurezza un tributo di sangue, di salute, di vite. Nei loro confronti ma non solo, hanno insistito gli alti ufficiali, quello del ricordo è un dovere primario, perché il ricordo è esempio, è pietra angolare per costruire il futuro.
Del medesimo tenore l’intervento del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Pisani, che ha voluto esprimere un sentimento di profonda vicinanza ai familiari delle Vittime del Dovere ricordando come “molti di loro, dopo la tragica scomparsa dei loro cari, abbiano scelto di entrare a far parte della Polizia di Stato. Questa continuità ideale nel Servizio rappresenta un motivo di grande orgoglio per la Polizia – ha rimarcato – e il modo migliore per onorare la memoria dei caduti”.
Particolarmente toccante anche gli interventi del Prefetto Renato Cortese e del Vice Capo Vicari della Polizia Vittorio Rizzi che, tra l’altro, è stato nominato anche Socio Onorario della Fervicredo. E anche i rappresentanti del mondo politico e del Governo hanno manifestato la loro forte vicinanza e l’impegno nei confronti della Fervicredo e del mondo che rappresenta, raccogliendo e amplificando un messaggio chiaro che impegna con un’assunzione di responsabilità concreta a sostegno delle Vittime e dei loro Familiari. Immediatamente accorsi all’invito dell’Associazione, fra gli altri, il Sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, e quello alla Giustizia, Andrea Ostellari.
“Lo Stato, il Governo, le Istituzioni devono avere e testimoniare un profondo senso di gratitudine nei confronti della Fervicredo e di tutto il mondo che rappresenta – ha detto Molteni -, perché sono l’espressione di quelle vette altissime cui porta il senso del Dovere di coloro i quali, portando una divisa, rendono il principale servizio alla democrazia garantendone la stessa esistenza assicurando sicurezza, legalità, libertà”.
“A chi arriva a sacrificare la propria salute e la propria vita per gli altri – ha rimarcato Ostellari – è dovuto ogni sforzo possibile, e noi dobbiamo lavorare in ogni modo per stare accanto a chi ha sofferto. Oggi pensiamo ad esempio – ha spiegato – a combinare l’importante azione rieducativa dei condannati che passa per il lavoro che essi possono imparare a svolgere, con il sostegno alle Vittime che potrebbe aumentare se parte delle somme corrisposte per quel lavoro fosse destinata al Fondo dedicato a chi ha subito un danno ingiusto”.
Ma anche tanti e tanti altri sono stati i contributi raccolti nel corso della mattinata. Sul palco, coordinati dall’impeccabile direzione dei lavori da parte di Franco Maccari, una moltitudine di visi, di testimonianze, di bellissime esibizioni musicali, di riflessioni e di spunti tutti tesi ad ampliare ulteriormente l’impegno, i propositi e i progetti futuri della Fervicredo.
Un puzzle vario e ricco, per una dimostrazione reale di come di possa e si debba “fare rete” quando c’è in gioco la sopravvivenza “sociale” e anche la dignità dei Servitori dello Stato e dei loro Familiari che dopo aver dato tanto necessitano che siano loro garantiti solidarietà, sostegno, rispetto.
Fervicredo ce la mette tutta da 25 lunghi anni, e l’imponente macchina organizzativa messa in piedi dagli straordinari volontari per la cerimonia di ieri ne è stata solo l’ultimo esempio. Tocca a tutti gli altri, nessuno escluso, fare la propria parte con la medesima coerenza, con lo stesso impegno concreto, con uguale amore, perché accompagnare Vittime e Familiari sulla strada che gli fa ritrovare la forza di ri-vivere dà più senso all’esistenza di tutti.
Associazione Fervicredo
25 anni della Fervicredo, tanti atti concreti e un’immensa commozione