“Il 30 aprile di sette anni fa ci lasciava Roberto Mancini, il sostituto commissario della Polizia che per anni aveva svolto indagini approfondite sui rifiuti tossici interrati nella Terra dei Fuochi e non solo, portando alla luce traffici illeciti e gravissimi casi di avvelenamento degli ecosistemi”. Lo afferma in una nota la sottosegretaria alla Transizione ecologica, Ilaria Fontana. “Roberto si ammalò proprio a causa del suo impegno incessante per difendere salute e ambiente. Nel settembre 2014, gli è stato riconosciuto lo status di ‘vittima del dovere’: le istituzioni italiane hanno preso atto del nesso tra il linfoma che gli ha tolto la vita e i suoi sopralluoghi tra discariche illegali e altri siti avvelenati dalle ecomafie. L’impegno incessante di Roberto, la sua caparbietà nel mettere l’incolumità degli altri prima della sua, deve farci andare oltre la memoria e il ricordo nella ricorrenza della sua morte. Dobbiamo parlare dell’esempio di Roberto in ogni occasione, dobbiamo impegnarci in ogni modo per scongiurare che accada ancora: mai più veleni e mai più ‘vittime del dovere’. Facciamo in modo che l’amore di Roberto Mancini per il suo Paese, per la giustizia e per la verità continuino a camminare sulle nostre gambe”, conclude la sottosegretaria.