Venezia 17 Giugno 2019
Carabiniere travolto e ucciso a Bergamo, Fervicredo: “Dolore immenso, un sacrificio in nome di tutti noi.”
“Grazie Emanuele. Grazie di esserti sacrificato ogni giorno per tutti noi, fino a rimanere Vittima del tuo Dovere al quale hai tenuto fede fino in fondo. Grazie questo Paese avrebbe dovuto dirtelo prima, continuamente, da vivo. Oggi che la tua vita è stata travolta e spezzata, a questo grazie si aggiunge anche una richiesta di perdono, perché ti sei dovuto immolare per arginare le disastrose conseguenze del comportamento assurdo, scellerato, ignobile di chi non ha saputo dare abbastanza valore alla tua esistenza e al tuo servizio da fermare la sua folle corsa”. E’ il messaggio idealmente rivolto da Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) all’appuntato dei carabinieri Emanuele Anzini, in servizio al Nucleo radiomobile di Zogno, travolto e ucciso la notte scorsa da un’auto che non si è fermata a un posto di controllo, sulla strada provinciale che da Presezzo e Bonate Sopra porta a Sotto il Monte Giovanni XXIII, a Terno d’Isola (Bergamo). Anzini, Vittima del Dovere, aveva 41 anni, era nato a Sulmona (L’Aquila), ed era padre di una bambina piccola. Al volante dell’auto che lo ha travolto, secondo quanto riportato dalla stampa, un uomo che pare fosse in stato di ebbrezza al momento del fatto ed a cui era già stata ritirata la patente nel 2018. “Il nostro più profondo cordoglio e la nostra più sentita solidarietà vanno ai Familiari di Emanuele Anzini – conclude Schio –. Anche e soprattutto a loro bisogna chiedere perdono, perché hanno dovuto subire la più terribile e dolorosa delle perdite in nome del bene comune a cui questo valoroso carabiniere ha votato la propria esistenza ed ha tributato la propria morte”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus
Fervicredo dopo la morte del Carabiniere travolto grazie Emanuele