E’ stato ricordato oggi a Venezia il vicequestore aggiunto Alfredo Albanese, responsabile della Sezione Antiterrorismo veneziana della Polizia di Stato, ucciso dalle Brigate Rosse il 12 maggio 1980, Medaglia d’oro al valor civile alla memoria. Albanese appena uscito dalla sua casa, nel centro di Mestre, fu attinto dai colpi di un gruppo di terroristi, e morì durante il trasporto in ospedale lasciando la moglie Teresa in attesa del loro primo figlio. L’omicidio fu poi rivendicato dalle Brigate rosse. L’efferato omicidio, del resto, fu consumato mentre il funzionario di polizia era impegnato nelle indagini sulla uccisione di Sergio Gori, vice presidente di Montedison, vittima di un agguato dei terroristi rossi.
In giornata numerosi momenti di ricordo e di preghiera per il 43° anniversario della morte del funzionario di Polizia: a Venezia, alla presenza della vedova Albanese e delle autorità fra cui il prefetto, è stata deposta una corona d’alloro benedetta dal cappellano della Polizia di Stato di fronte alla lapide commemorativa che si trova presso la Questura, e poi un omaggio floreale presso la targa che si trova all’esterno.
In mattinata, poi, un medesimo omaggio con la deposizione di una corona è avvenuto presso il cippo dedicato ad Albanese a Jesolo.
A Zelarino, invece, presso gli impianti sportivi comunali, una cerimonia commemorativa è stata inserita nell’ambito della 43^ edizione del Torneo di calcio “Alfredo Albanese”, alla presenza delle autorità locali, degli alunni delle scuole di 1° e 2° grado, e della cittadinanza.
“L’obiettivo di giornate come questa è sempre il medesimo – commenta Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) -, celebrare la memoria di persone che sono state un baluardo della legalità, e hanno offerto tutto se stessi per lo Stato e per i cittadini, e soprattutto indicare alle nuove generazioni il loro esempio, come un rifermento cui ispirarsi nella propria formazione di donne e uomini con una sana coscienza civile. Non ultimo, esaltare la figura di persone che hanno incarnato alla perfezione il senso del Dovere, e che sono un modello per chiunque svolga quello stesso lavoro”.