Venezia, 2 Giugno 2016
Fervicredo dopo la morte del Maresciallo Mirarchi: “E’ un due giugno che non lascia spazio ad alcuna festa. Lo Stato dimostri il dovuto amore a chi dona la vita per tutelarlo e garantirlo” “E’ un due giugno che non possiamo considerare certamente una festa. Un due giugno che non lascia spazio per alcuna festa. E’ un due giugno in cui celebrare la Repubblica ha un significato ancor più profondo, su cui riflettere con il cuore solcato dal dolore straziante del dramma di chi ha lottato e lotta ogni giorno, a costo di sacrifici enormi e in condizioni per lo più proibitive e indegne, per garantire a tutti la possibilità di festeggiarla. E’ un’occasione funestata dall’ennesimo estremo sacrificio di chi paga con la vita il prezzo della libertà di tutti, della democrazia, della sopravvivenza di uno Stato che deve a tutti i costi tentare di rendere il medesimo amore per i suoi Servitori più fedeli, e per le loro famiglie, specialmente quelle rimaste orfane dell’amore più grande”. Così Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), nel giorno in cui ricorre la Festa della Repubblica ma dopo che ieri pomeriggio è morto il Maresciallo Capo Silvio Mirarchi, ferito gravemente la notte precedente durante un conflitto a fuoco nelle campagne di Marsala dove stava conducendo un’operazione antidroga. Il Carabiniere, deceduto a 53 anni presso il Civico di Palermo dove era stato ricoverato dopo un lungo e delicato intervento chirurgico eseguito presso l’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, lascia moglie e due figli. “Il dolore e i sentimenti di affetto e vicinanza per la famiglia di questo eroe quotidiano e silenzioso – aggiunge Schio – sono pari solo alla forza con la quale condanniamo l’orrendo e vile gesto di chi ha premuto il grilletto contro Mirarchi, sparandogli addirittura alle spalle. E’ una ferocia cieca e selvaggia, una completa e totale mancanza di qualsiasi forma di onore, persino la più distorta, che contraddistingue le bestie che hanno distrutto la vita di un Carabiniere, che ha contribuito per anni a tenere in piedi questa Repubblica, con una fedeltà incrollabile e una dedizione incompresa dai più. Incompresa da tanti che non hanno idea di cosa costi difendere la sicurezza pubblica attimo dopo attimo, ora dopo ora, giorno dopo giorno, mese dopo mese e anno dopo anno. Ma le Istituzioni no. Chi rappresenta le Istituzioni deve conoscerla e comprenderla quella dedizione, è un suo preciso dovere che non deve lasciargli la possibilità di dormire la notte sapendo di non stare facendo più dell’impossibile per sostenere, tutelare, difendere e onorare quelle donne e quegli uomini senza i quali quelle stesse Istituzioni non esisterebbero. E quando, purtroppo, arrivano giorni drammatici come questo, quel dovere di sostegno, di tutela, di solidarietà concreta non può che dirigersi verso quella famiglia che rimane sola, e continua a pagare un prezzo troppo alto come prima faceva un figlio, un fratello, un marito, un padre che adesso non c’è più”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus
Lutto per il Maresciallo Mirarchi morto per la Repubblica che oggi celebriamo