Palermo ha voluto rendere omaggio a Boris Giuliano, il poliziotto investigatore temuto dalla mafia, nel giorno del suo 88° compleanno, ed a 39 anni dal suo omicidio. La polizia di Stato non dimentica un poliziotto che ha contribuito con la propria vita alla lotta alla mafia, e oggi, 22 ottobre, lo ha ricordato con varie iniziative. Palermo e Messina, le due città siciliane che hanno avuto un legame determinante per la sua formazione professionale e familiare, hanno organizzato degli eventi per ricordare l’uomo e l’investigatore trucidato in un agguato di mafia, il 21 luglio del 1979. La questura di Palermo, nell’ambito della XII edizione della “Via dei tesori”, la manifestazione culturale dedicata alla valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e monumentale cittadino, ha deciso di fornire un contributo nel palazzo che ne ospita la sede. Infatti, nello storico chiostro ottocentesco della questura, in piazza Vittoria, nello scorso fine settimana è stata riprodotta “la stanza virtuale” in cui, attraverso un’apposita scenografia e con l’allestimento originale, è stato ricreato l’ufficio di Boris Giuliano. La scrivania dove lavorava, i fascicoli e gli oggetti che gli sono appartenuti durante il suo lavoro di investigatore, hanno preso nuovamente vita insieme alla sua immortale immagine con in braccio il figlio Alessandro bambino, riprodotta in una sagoma di cartone a grandezza naturale che ha completato la suggestiva composizione. Anche a Messina nell’ambito di una manifestazione chiamata “100 Messinesi per Messina” Boris Giuliano è stato ricordato: presso il Museo interdisciplinare regionale, si è tenuta una conferenza per far conoscere, soprattutto agli studenti, alcuni episodi, anche divertenti, della vita professionale e privata dell’investigatore. Nel corso della commemorazione si è raccolta anche la testimonianza di Selima, figlia di Boris che ha partecipato all’evento con la madre Maria Leotta.