A 4 anni dalla sua tragica morte, è stato celebrato come ogni anno il ricordo del maresciallo Piermanni, il carabiniere ucciso nel 1977 in un conflitto a fuoco, Medaglia d’oro al Valor militare.
Alla cerimonia hanno preso parte la vedova Piermanni, Giovanna Paolone, e la figlia Dominique, Rosario Aiosa, rimasto ferito nel conflitto a fuoco, autorità civili, militari, associazioni e cittadini, e anche l’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) con il suo Segretario, Paolo Petracca. La cerimonia, organizzata dall’Amministrazione comunale e dall’associazione carabinieri in congedo, è iniziata sul lungomare di Civitanova, dove sorge il busto dedicato a Piermanni e dove, a seguito dell’alzabandiera, sono state lette le motivazioni con le quali è stata concessa all’eroico carabiniere la Medaglia dal Presidente della Repubblica, prima dell’omaggio con la deposizione di una corona d’alloro. Le note del Silenzio e dell’inno di Mameli, intonate dalla banda cittadina, hanno preceduto i due interventi del sindaco, Fabrizio Ciarapica, e del generale Tito Baldo Honorati, ispettore regionale dell’Anc. Poi nella chiesa di San Pietro si è tenuta la santa messa.
La morte di Piermanni avvenne il 18 maggio del 1977, quando il carabiniere affrontò un conflitto a fuoco la banda di criminali che la notte prima, a Porto San Giorgio, aveva seminato il terrore togliendo la vita all’appuntato Alfredo Beni. Con il maresciallo rimasero feriti il capitano Rosario Aiosa e il Brigadiere Valeniro Di Toro Mammarella. A ricordare quell’eroico intervento il generale Honorati: “Il mio pensiero va anche a quel gruppo di valorosi che con lui parteciparono all’azione – ha detto -. Un’azione che ha avuto riconoscimenti che non hanno precedenti nella storia dell’Arma: tre medaglie d’oro e due d’argento al valor militare”.
“Il ricordo di colleghi e persone come loro – ha commentato Petracca – non solo è un dovere, ma è anche importante per indicare la strada da seguire, soprattutto ai più giovani per cui devono essere un esempio. Per tuti noi che condividiamo l’impegno di Servire il paese e i suoi cittadini, sono un modello, e il dolore di aver perso le Vittime che hanno dato la vita per l’adempimento del Dovere è pari all’orgoglio che proviamo nei loro confronti”.