La medaglia della città di Napoli è stato consegnata al vice sovrintendente della polizia di Stato, Nicola Barbato, che nel settembre 2015 rimase vittima di un’aggressione criminale nello svolgimento di un’operazione a tutela di un cittadino vittima del pizzo. Il riconoscimento è stato conferito dal sindaco, Luigi de Magistris, “in segno – si legge sulla targa – di profonda gratitudine infinita riconoscenza e grande affetto per l’intensa attività caratterizzata da passione abnegazione professionalità e altissimo senso del dovere al servizio del nostro territorio e in difesa della sicurezza della nostra comunità”.
“Barbato – ha detto de Magistris – è l’orgoglio di tutta la città che oggi si stringe attorno a un poliziotto a un uomo che ha interpretato questa professione come una missione in difesa della sicurezza degli altri e che è rimasto vittima della barbarie e della criminale violenza camorristica”. Per parte sua Barbato, presente in sala assieme alla famiglia, agli amici e ai colleghi, nonché alle alte cariche civili e religiose della città, ha detto: “Non sono un eroe. Ho scelto con consapevolezza di essere un poliziotto sapendo di essere a rischio e ho scelto Napoli città stupenda che ha bisogno di belle persone e ringrazio i miei colleghi che non mi lasciano mai solo e che continuano la battaglia che ho interrotto”.
Nel corso del suo intervento il Prefetto, Carmela Pagano, ha sottolineato “il grande sacrificio e impegno richiesto agli operatori della sicurezza in questa città” e il questore Antonio De Iesu ha espresso “vivo apprezzamento per la sensibilità dell’amministrazione”. “Nicola – ha evidenziato il questore – non è un eroe, è un grande uomo un grande poliziotto un grande ‘sbirro’ inteso come colui che cerca di interpretare la funzione con passione determinazione per cogliere l’obiettivo. Napoli ha bisogno di tanti sbirri per contenere le forme di devianza che inquinano e comprimono l’immagine di una città stupenda viva che ha tante risorse e grandi potenzialità”. Dal questore anche l’invito a tutto il personale della polizia affinché abbiano Nicola Barbato come esempio “di virtù, dignità, orgogliosa passione per il lavoro. Se questi sentimenti non vengono vissuti il suo sacrifico perde di intensità”.