Si è svolta questa mattina, a Perugia, alla presenza del Capo della Polizia, Lamberto Giannini, l’intitolazione di una via al Sovrintendente Capo Emanuele Petri, Medaglia d’Oro al Valor Civile, ucciso dalle ‘nuove’ Brigate Rosse durante un’attività di controllo a bordo di un treno sulla linea Roma-Firenze. La via intitolata a Petri è in prossimità della sede della Questura perugina.
Nato a Castigliole del Lago l’1 febbraio del 1955, Petri entra in Polizia nel 1973 come Allievo Guardia di Pubblica Sicurezza dopo aver frequentato la Scuola di Polizia di Trieste. Presta servizio presso i reparti Mobili di Roma, Firenze ed Arezzo e viene assegnato nel 1992 alla Polfer della stazione di Terontola. Il 2 marzo del 2003, il sovrintendente è impegnato, assieme a due colleghi, Bruno Fortunato e Giovanni Di Fronzo, nel servizio di ‘scorta viaggiatori’ su un treno della tratta Roma-Firenze.
Poco prima della stazione di Castiglion Fiorentino, durante i consueti controlli di prevenzione dei reati, i tre poliziotti richiedono i documenti a due passeggeri con fare sospetto che viaggiano sul convoglio, accorgendosi subito che sono falsi. Sono Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, ritenuti pericolosi terroristi appartenenti alle Brigate Rosse responsabili, tra l’altro, degli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi avvenuti, rispettivamente, nel 1999 e nel 2002.
L’uomo è armato ed esploderà dei colpi che uccideranno Petri. A perdere la vita sarà anche lo stesso brigatista, colpito a sua volta da un proiettile esploso da uno degli altri due agenti. Il materiale rinvenuto sul treno grazie all’intuizione di quei tre agenti permetterà poi agli investigatori di ricostruire l’organico delle nuove Brigate Rosse e di arrestarne gli appartenenti. Nel suo intervento di oggi a Perugia, il Prefetto Giannini ha ricordato come l’esempio di Emanuele Petri incarni profondamente i valori della Polizia di Stato.
Alla cerimonia, oltre al Questore e al sindaco che hanno proceduto allo scoprimento della targa, hanno partecipato la moglie ed il fratello del poliziotto ucciso. Presente anche il presidente dell’Associazione “Emanuele Petri”. Grande solennità e commozione nelle parole del familiare, Patrizia Mattei, sostituto procuratore presso il Tribunale di Spoleto. La commemorazione si è conclusa con la benedizione dell’arcivescovo di Perugia, cardinale Gualtiero Bassetti, e l’esecuzione del silenzio d’ordinanza eseguito da un trombettiere della Banda Musicale della Polizia di Stato.
A Perugia intitolata via a Emanuele Petri, Vittima del terrorismo