La stazione dei carabinieri di Naro (Agrigento) è stata intitolata ieri alla memoria del Maresciallo capo Calogero Vaccaro, ucciso il 30 giugno del 1963 nella cosiddetta strage di Ciaculli. Presente la vedova, Calogera Alaimo, e i 2 figli, Alfonso e Ignazio, nonché il comandante della Legione carabinieri Sicilia, il generale di divisione Giuseppe Spina, il comandante provinciale di Agrigento, il colonnello Nicola De Tullio, il prefetto Filippo Romano e il capo di Gabinetto della prefettura di Agrigento Elisa Vaccaro che è parente del sottufficiale ucciso.
La città ha così reso onore a Vaccaro, nato a Naro il 16 ottobre 1919, che si distinse per il suo senso del dovere e la sua dedizione alla giustizia. Come comandante di stazione, operò in un contesto difficile, caratterizzato da omertà e criminalità organizzata. Nonostante le minacce e le difficoltà, il maresciallo Vaccaro non si tirò mai indietro, impegnandosi a fondo in complesse indagini per identificare e arrestare i responsabili di omicidi e atti intimidatori.
“La figura del maresciallo Vaccaro rappresenta un esempio per le nuove generazioni e per tutti coloro che credono nei valori della giustizia e della legalità. Il suo sacrificio non è stato vano: il suo nome è oggi un simbolo della lotta contro la criminalità organizzata e un monito per coloro che tentano di minare le fondamenta dello Stato di diritto”, ha ricordato il colonnello De Tullio. “Sono passati 61 anni e a distanza di quel tempo, l’Arma dei carabinieri ricorda il maresciallo eroe, stringendo la comunità di Naro ai carabinieri”, ha detto il generale di divisione Spina.