Marghera (VE) 09 Ottobre 2015
COMUNICATO STAMPA
Dopo la nota di Infoaut in difesa dell’iniziativa di invitare alla rassegna di Torino il brigatista Notarnicola, Fervicredo replica: “Parole che generano puro orrore. Il lutto e il dolore delle famiglie distrutte da un terrorista non sono chiacchiere da palazzo sono realtà incancellabile”
“Siamo letteralmente inorriditi dopo le parole che il comitato promotore della rassegna di Torino ha usato per difendere la già inopportuna e grave iniziativa di invitare e trattare un terrorista come ospite d’eccezione ritenendolo meritevole di diffondere non si sa bene quale lezione di vita e di cultura. Se quella scelta svelava infatti tutti i limiti dei condizionamenti dovuti a un’esaltazione del tutto fuori misura di ideologie politiche che ci ha lasciato un passato lugubre e drammatico, il modo di replicare alle critiche giunte da più parti, in maniera tanto inumana, squallida, vergognosa, dimostra qualcosa di ancor più grave, e cioè che le distorsioni e le brutture che portarono certi finti ideologi a diventare dei sanguinari hanno prodotto frutti velenosi che ancora intossicano la società dei giorni nostri. E sicuramente non c’è altro modo per definire chi osa dire che il riferimento al lutto e al dolore provocato dal brigatista Notarnicola sono solo chiacchiere… La rassegna della vergona, per quanto ci riguarda, non dovrebbe neppure tenersi o dovrebbe andare deserta”. Così Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), reagisce alla nota con la quale i componenti di Infoaut, organizzatori della rassegna in programma a Torino nei prossimi giorni, hanno replicato alle critiche rivolte loro a proposito del fatto di aver invitato ad uno degli incontri in programma il brigatista Sante Notarnicola, oggi scrittore, esponente di spicco della banda Cavallero divenuta famosa per sanguinose rapine e omicidi, che è stato condannato all’ergastolo ma ormai da anni gode del regime di semilibertà.“Siamo orgogliosi del documentario che verrà presentato al festival di Infoaut” hanno sostenuto gli organizzatori della rassegna a proposito della partecipazione di Notarnicola alla proiezione di “Torino, 1962. La rivolta di piazza Statuto. La tappa di un nuovo percorso”. Un episodio “che – afferma Infoaut – segnò profondamente la storia dei movimenti italiani nei tempi a seguire. Quelle giornate ce le racconterà Sante Notarnicola che le ha vissute in prima persona. Ci spiegherà altresì perché quelle calde giornate di luglio furono così importanti per migliaia di giovani che in seguito coltivarono percorsi di lotta, perché divenne ‘la tappa di un nuovo percorso’. Potremmo anche elencare l’opera letteraria e poetica di Sante, oppure raccontare tutte le lotte da lui portate avanti duranti gli anni della detenzione per migliorare le condizioni di vita nelle carceri, nel rispetto dei diritti e della dignità dell’uomo. Tutto il resto è chiacchiera da palazzo”. “E perché non chiedere invece a Notarnicola di raccontarci come restarono uccise le Vittime delle scorrerie sue e dei suoi compari che lui ha vissuto in prima persona – insiste Schio -? Perché non chiedergli invece di spiegarci le lacrime, il dolore, la disperazione di intere famiglie rimaste orfane degli affetti più cari a causa delle sue brillanti gesta? Perché non spiegare alle migliaia di giovani che oggi lo ascoltano senza conoscere l’orrore del suo passato come mai ha subito una condanna all’ergastolo? E come mai nella sua abbondante opera letteraria e poetica non una riga ripercorre le tappe dell’orrore e la scia di sangue che la banda Cavallero e tutti i terroristi hanno lasciato dietro di sè? E come mai, in tanti anni di lotte per migliorare le condizioni nelle carceri nel rispetto dei diritti e della dignità dell’uomo, questo terrorista non è stato in grado di imparare e riflettere sul rispetto dei diritti e della dignità di tutti gli altri? Di tutti quelli che non siano lui stesso o altri che hanno commesso dei reati, ma che sono cittadini rei solo di essere finiti sulla strada di terroristi senza scrupoli che ne hanno oltraggiato la proprietà e la vita? Siamo avvezzi a mancanze di rispetto e oltraggi vari contro le Vittime della violenza altrui, ma dobbiamo dirlo… che il riferimento al dolore di chi resta fosse definito ‘chiacchiera da palazzo’ ancora non ci era capitato”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus