Venezia 20 Maggio 2019
Fervicredo all’inaugurazione della “Piazza Vittime del Dovere” a Sirolo: “Guardare sempre a chi ci ha insegnato ad essere migliori”.
“La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi”.
“Così recita il brocardo di un Cicerone senza tempo, ma attuale più che mai, perché ancora testimonia il dovere di ricordare l’esempio di chi ha dato tutto per gli altri, che è la nostra forza e la fonte del coraggio di essere persone e cittadini migliori. Ecco perché Fervicredo è accorsa all’invito del Comune di Sirolo per l’inaugurazione della Piazza Vittime del Dovere che, lungi dall’essere un passaggio formale, è stata la bellissima testimonianza della sensibilità di amministratori impegnati a curarsi della vera e profonda crescita civile della comunità. Un’iniziativa che speriamo possa ripetersi tante altre volte, in tanti altri luoghi di un’Italia che viva nel solco tracciato dai nostri eroi quotidiani e silenziosi”. Questo è il plauso di Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), all’iniziativa del Comune di Sirolo (Ancona), che domenica ha inaugurato la “Piazza Vittime del Dovere” con il posizionamento di una statua del Cristo Redentore e una targa con l’iscrizione di Marco Tullio Cicerone “Vita mortuorum in memoria est posita vivorum” – La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi. L’Amministrazione Comunale pose nel 2019 in perenne ricordo delle vittime del dovere”. Una manifestazione alla quale Fervicredo ha preso parte, rappresentata dal Segretario, Paolo Petracca, che ha voluto sottolineare l’importanza di un’occasione “che rappresenta un tributo – ha detto – a chi in nome dei valori di legalità e giustizia ha sacrificato la vita o ha visto la sua esistenza segnata da atti criminali. Ed è anche un monito per richiamare tutti a responsabilità, per un impegno quotidiano e concreto che possa produrre il massimo risultato in uno Stato che risponde alla ferocia della violenza puntando tutto sui principi di unità, di fermezza e di solidarietà. Queste non siano parole che passano e vanno – ha aggiunto Petracca –, ma si traducano in gesti concreti nella vita di ogni giorno, e in insegnamenti forti e incrollabili per i nostri giovani, perché siano artefici di un futuro che li possa vedere protagonisti. Un futuro in cui non debbano servire eroi, non debbano servire estremi sacrifici, ma fatto dalla bontà delle scelte di ciascuno di noi. Un futuro possibile solo se sappiamo dove siamo, dove vogliamo andare e, soprattutto, da dove veniamo. Tutte cose che possiamo scegliere qui, ora, in un’occasione speciale come questa”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus