Marghera (VE), 18 Luglio 2014
Fervicredo si unisce al doveroso omaggio per i martiri di via D’Amelio, simbolo di tutte le Vittime della criminalità e del Dovere: “Il giorno del dramma divenga giorno di speranza e forza” “Non possiamo che unirci al doveroso ed ampio omaggio che l’Italia intera rivolge ai martiri la cui morte si ricorda nell’anniversario di domani, 19 luglio, giorno in cui 22 anni fa vennero barbaramente ammazzati dalla mafia il giudice Paolo Borsellino, ed i membri della sua scorta, i Poliziotti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, tutti disintegrati in via D’Amelio dal tritolo della mafia. Ma non potrà mai disintegrarsi o scomparire il loro ricordo, che anzi diventa ogni anno più radicato nelle coscienze degli italiani onesti e desiderosi di riscatto, e che fonda sempre più saldamente la volontà di tutti coloro i quali sono chiamati in prima persona a lottare in difesa della legalità e dell’onestà. Tutti quelli che riconoscono nei morti di via D’Amelio, assurti a simbolo di ogni altra Vittima della criminalità e del Dovere della nostra storia, l’esempio cui ispirarsi in ogni più piccolo gesto quotidiano”. Sono le parole di Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e tutti i componenti della sua scorta, fra i quali la prima donna poliziotto impegnata in un simile incarico nella storia italiana. Un anniversario che fra le numerose iniziative realizzate a Palermo, per lo più dalle “Agende Rosse” di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, vedrà anche quella che si inserisce nel più vasto ambito del “Memory Day”, organizzato annualmente da Fervicredo e Coisp – Sindacato Indipendente di Polizia, dedicato a tutte le vittime della criminalità. Un percorso le cui tappe attraversano l’intera Italia, che è partito il 23 maggio da Capaci con una fiaccolata di podisti denominata “Percorso della Memoria”, che terminerà a Venezia il prossimo 21 ottobre, e che a Palermo, in via D’Amelio, domani fra le ore 20 e le ore 20.15 vedrà metaforicamente levarsi verso il cielo sei lanterne raffiguranti le immagini delle vittime della strage. “Tentiamo con ogni mezzo di non perdere occasione di ricordare, perché il sacrificio di chi ci ha preceduti sia di insegnamento per le nuove generazioni, e induca tutti a non relegare nell’oblio i simboli migliori della nostra storia ed i loro familiari. Ciò che conta più di tutto, infatti – aggiunge Schio –, è che questa data così fortemente simbolica da giorno del lutto e del dramma, da giorno della violenza, dell’antistato, della menzogna e dell’isolamento, divenga davvero giorno della speranza, giorno della forza di cambiare profondamente, giorno in cui il valoroso seme rappresentato da tanti Servitori dello Stato e morto per tutta la comunità produca ogni volta i suoi buoni e sani frutti. Non certamente il giorno delle celebrazioni vuote ed ipocrite, non il giorno in cui per pura formalità ed occasionalmente ci si ricorda delle tante famiglie distrutte dal dolore e dal lutto. Ma il giorno che con il suo travolgente significato imponga alle coscienze di tutti, a partire da quelle di chi riveste ruoli istituzionali, di mettere sempre e comunque al primo posto la difesa, il rispetto e l’esaltazione di determinati incrollabili principi incarnati da Borsellino, Loi, Catalano, Cosina, Li Muli, Traina e tanti altri che tutto hanno dato pur di non venir meno al proprio Dovere e, assieme a loro, di chi ne ha condiviso una vita di sacrifici”. “E’ un dovere ineludibile – conclude Schio – se si vuole davvero tramutare in fatti tutte le belle parole che vengono spese in quantità in anniversari come questo. Un dovere ineludibile perché se non si può far nulla per chi non c’è più, e rispetto a cui si è tanto sbagliato, si può però impegnarsi al massimo per chi è rimasto, e ancora vive e rivive drammi strazianti in ogni piccola cosa quotidiana, eppure trova la forza di andare avanti”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus