Oggi a Padova la commemorazione di Rosario Sanarico, il sommozzatore della Polizia di Stato morto durante le ricerche di Isabella Noventa, a Noventa Padovana. La questura di Padova ha organizzato una cerimonia solenne in onore del poliziotto, nel quarto anniversario dalla sua tragica scomparsa.
Alla commemorazione, tenuta dal questore Paolo Fassari, erano presenti la moglie e la figlia di Sanarico, una squadra dei sommozzatori della scuola de La Spezia di cui il 52enne faceva parte, oltre al sindaco di Noventa Padovana, Luigi Bisato, ai comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, al sostituto procuratore che coordinò le indagini, Giorgio Falcone, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dell’Anps (Associazione nazionale polizia di Stato), ma anche a molti civili. Il saluto si è tenuto dove Sanarico ha trovato la morte, lungo l’argine del Brenta all’altezza delle chiuse fra Noventa e Stra. In quello stesso luogo, da quattro anni, si trova un cippo commemorativo in memoria di Sanarico, su cui è stata deposta una corona di fiori con una dedica al sommozzatore Vittima del Dovere.
Il poliziotto trovò la morte il 19 febbraio 2016, mentre tutta Padova era freneticamente alla ricerca di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego scomparsa ormai da un mese. Quando un sospettato confessò che Isabella era morta in seguito a un gioco erotico finito male e lui, in preda al panico, ne aveva gettato il corpo in un punto non meglio precisato del Brenta, era partite le ricerche in quelle acque. La versione dell’uomo ben presto si dimostrò infondata, ma intanto, all’epoca delle ricerche in quel tratto a ridosso delle chiuse, il cinquantaduenne campano Sanarico, immersosi per scandagliare i fondali melmosi, trovò la morte.