In occasione della Giornata della Cittadinanza Mestrino consegna la cittadinanza benemerita a Maurizio Cesarotto, Fervicredo: “Gesti importanti per rendere onore e indicare esempi altissimi”
“Una giornata speciale in cui il riconoscimento dell’altissimo valore dell’amico Maurizio Cesarotto diventa simbolo concreto nell’iniziativa dell’Amministrazione di Mestrino che dimostra una sensibilità e un senso civico esemplari”.
Così Mirko Schio, Presidente di Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) nel giorno in cui a Mestrino, in Veneto, in occasione della seconda Edizione della “Giornata della Cittadinanza”, alla presenza del Vice Capo della Polizia Raffaele Grassi, si è svolta la cerimonia per la consegna della cittadinanza benemerita a Maurizio Cesarotto, Vittima del Dovere, ferito gravemente durante una rapina. Presente anche la Fervicredo, con la grande commozione del suo Presidente.
“Sono trascorsi ormai 31 anni, ma il dolore di quel tragico avvenimento del 20 aprile 1993 è ancora immutato” ha commentato Schio. Un dolore che ha travolto le vite dei Familiari di Loris Giazzon, l’allora ventottenne poliziotto di Caldogno che fu ucciso a colpi di Kalashnikov davanti alla Banca Popolare di Vicenza, a Olmo di Creazzo; quella di Maurizio Cesarotto, ferito in quella stessa occasione e rimasto in sedia a rotelle; quella, anche, del loro collega Giuseppe Giudice, sfuggito alle ferite del corpo ma non a quelle dell’anima. Tutti e tre vissero l’inferno di quel giorno, quando quattro malviventi a bordo di una autovettura e di un autocarro arrivarono alla Banca Popolare Vicentina di Creazzo, sfondarono la vetrata con l’autocarro, entrarono nell’agenzia armati di revolver e fucile mitragliatore. Di lì a pochissimo giunse sul luogo della rapina la “Volante Uno” con a bordo l’assistente Giuseppe Giudice, l’assistente Loris Giazzon e l’assistente Maurizio Cesarotto. Il conflitto a fuoco che si scatenò fu atroce, e quando i malviventi cercarono la fuga prendendo in ostaggio il direttore della filiale ed un cliente, i poliziotti furono costretti a smettere di rispondere al fuoco e cercare riparo. Fu allora che Cesarotto e Giazzon furono colpiti, il secondo purtroppo mortalmente, dopo aver dimostrato un coraggio, un senso del Dovere e un altruismo fuori dal comune.
“Persone come Maurizio – conclude Schio – sono testimoni di una vita vissuta guidati da un senso del Dovere cui si dedica tutto, senza esitazioni, anche se c’è in ballo la vita. Un modo di essere oltre che di pensare, che poggia sull’ossatura di principi saldi e immutabili, che riempiono di significato l’esistenza. Qualcosa che si sperimenta scegliendo consapevolmente e generosamente di mettersi al servizio degli altri, e su cui tutti dovrebbero riflettere. Ecco perché gesti come la concessione della cittadinanza a Maurizio hanno ancor più valore, perché non solo rendono il giusto onore al suo sacrificio, ma sono un monito costante per tutti gli altri cui si vuole così indicare un esempio da seguire”.
Associazione Fervicredo
Mestrino consegna la cittadinanza benemerita a Maurizio Cesarotto, Fervicredo presente