“Ora che dobbiamo dire addio al nostro amico Nicola Barbato la commozione è davvero grande e ci serra il petto, ma ci sprona ancora di più ad andare avanti con determinazione nel nostro lavoro accanto alle Vittime del Dovere che Nicola rappresenta come altissimo esempio di ogni virtù. Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alla Famiglia di Nicola, di cui conosciamo bene il senso di smarrimento, il dolore e la malinconia grande. Sappiamo che da lui e con lui, però, hanno appreso e condiviso la forza di rivivere e andare avanti con coraggio. Il nostro abbraccio va a loro, e con loro a tutti quelli che temono di restare sopraffatti dal dolore, ed a cui un esempio come Nicola Barbato mostra che ce la si può fare”.
Così Mirko Schio, Presidente di Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) dopo la notizia della morte di Nicola Barbato, 61enne, Sovrintendente della Polizia di Stato e Medaglia d’oro al valore civile, gravemente ferito a colpi di pistola da un esattore del pizzo il 25 settembre 2015 a Napoli, nel corso di un servizio antiracket. Da allora Barbato ha vissuto sulla sedia a rotelle. Nei giorni scorsi è stato colto da problemi respiratori ed è deceduto a Carinaro, in provincia di Caserta, città di cui era cittadino onorario. Barbato lascia la moglie, Angela, e i due figli Giovanna e Luigi.
“Sono personalmente addolorato per la perdita di un caro amico – conclude Schio – con cui a ottobre scorso abbiamo condiviso una bellissima manifestazione ricordando a noi stessi e agli altri l’importanza di non dimenticare, di riflettere, di onorare chi ha speso una vita al servizio degli altri rimettendoci la salute e in qualche caso la vita. Accanto a quello di Fervicredo, dunque, rivolgo il mio personale omaggio e saluto a questo uomo straordinario nella sua normalità di Servitore dello Stato che ha onorato la divisa, la Polizia di Stato, e l’Italia intera”.
Morte di Nicola Barbato, cordoglio e commozione di Fervicredo