Marghera, 12 ottobre 2012
Pensioni di guerra e invalidità tassate dal 2013, Fervicredo contro il Governo: «Decisione scellerata, la stabilità non si ricostruisce sulla pelle dei più deboli» Appello al Parlamento per cancellare la norma: «Pronti alla protesta a Roma» «La decisione del Governo di assoggettare all’Irpef le pensioni di guerra e di invalidità è vergognosa, siamo sbalorditi. Non possiamo rimanere a guardare in silenzio di fronte alla decisione scellerata di chi intende ricostruire la stabilità del Paese sulla pelle dei cittadini più deboli». Mirko Schio Presidente di Fervicredo – Feriti e vittime sella criminalità e del dovere entra a gamba tesa contro la previsione, all’intero del disegno di legge per la stabilità 2013, di assoggettare all’imposta sul reddito delle persone fisiche le pensioni di guerra e di invalidità, che fino ad ora (così come accade per tutti i trattamenti di natura assistenziale o risarcitoria) non erano tassate. Fin da ora diciamo chiaramente che non intendiamo condividere le malefatte di questi nuovi barbari dal colletto bianco, che trovano 12 miliardi di euro per salvare le banche private ma non si fanno scrupoli a indebolire progressivamente lo Stato sociale italiano – continua Schio – considerare un eroe di guerra alla stregua di uno spreco da tagliare ci fa capire che non esiste più l’Italia per cui noi ci siamo sacrificati». Fervicredo smonta anche la “consolazione” rappresentata dal tetto di 15.000 euro lordi di reddito annuo all’anno, al di sotto dei quali le pensioni restano non tassabili: «Ci sentiamo insultati da questa decisione, una persona invalida con un reddito inferiore ai 15.000 euro non riesce a vivere, qui non si parla certo di arricchirsi bensì di sussistenza. Chi ci governa non può non porsi il problema di come vivranno persone che vedranno tagliate di oltre il 40% le loro pensioni» Per tutti questi motivi Fervicredo è pronta a dar battaglia affinché questo provvedimento non venga approvato nel corso dell’iter parlamentare. «Lanciamo un appello ai parlamentari, che facciano il loro dovere ed evitino che i diritti di queste persone vengano calpestate per un punto di Iva, intraprenderemo qualsiasi strada possibile per scongiurare questa sciagura, e useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per contrastare queste ennesime penalizzazioni. Siamo disposti ad andare con le nostre stampelle e carrozzine in parlamento, per poter guardare negli occhi chi avrà il coraggio di votare una simile norma che non ha precedenti nella storia della nostra repubblica.
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Pensioni di guerra e invalidità tassate