Marghera (VE), 18 Novembre 2015
Sempre più vicina l’equiparazione alle Vittime del terrorismo, i Sottosegretari all’Interno appoggiano le proposte di Fervicredo per esenzione dall’Irpef e competenza al Giudice ordinario. Schio: “I risultati potrebbero arrivare già con la Finanziaria attualmente in discussione” “Siamo sempre più vicini a vedere il trattamento per le Vittime della criminalità e del Dovere equiparato a quello per le Vittime del terrorismo su fronti che per troppo tempo sono rimasti in stallo su posizioni di assoluta disparità e ingiustizia. E il convinto e sincero appoggio che le nostre specifiche proposte hanno ricevuto da entrambi i Sottosegretari all’Interno ci permette di auspicare che risultati concreti possano arrivare già con la Finanziaria attualmente in discussione”. Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), riassume così l’esito che definisce “estremamente positivo” dei due diversi incontri avvenuti a Roma su richiesta della Onlus, il primo dieci giorni fa e il secondo oggi, con i due sottosegretari al Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci e Domenico Manzione. Schio ha illustrato loro le due proposte di Fervicredo per ottenere, da un lato, che la competenza a trattare qualsiasi procedimento in materia di Vittime del Dovere venga attribuita in maniera certa e definitiva al Giudice ordinario, come già avviene per le Vittime del terrorismo; e dall’altro, soprattutto, che venga estesa anche ai trattamenti pensionistici delle vedove e degli invalidi delle Vittime del Dovere l’esenzione dall’Irpef, anche in questo caso come già previsto per le Vittime del terrorismo. “Abbiamo argomentato le nostre ragioni – spiega Schio -, partendo dal presupposto che quando lo Stato ha stabilito di farsi carico di sostenere e tutelare gli interessi di quei soggetti rimasti Vittime di svariate gravi situazioni non volute che hanno arrecato loro un danno esistenziale, fin da subito si è verificata un’inspiegabile disparità di trattamento fra le Vittime del terrorismo e quelle del Dovere o della criminalità, ma allo stesso tempo è stata manifestata la chiara volontà di porre rimedio a quell’ingiustizia, ampliando progressivamente la platea dei soggetti ammessi ai benefici previdenziali e fiscali previsti solo per i primi. Ebbene, dopo anni e anni siamo ancora qui ad aspettare che venga sanato un intollerabile vulnus ai diritti di chi, proprio perché ferito o caduto nell’adempimento del Dovere verso lo Stato, subisce una doppia beffa. Infatti, in concreto i lavoratori pubblici appartenenti ai Comparti Difesa Sicurezza e Soccorso rimasti Vittime del Dovere sono i soli ed unici soggetti – rispetto alle Vittime del terrorismo ed ai lavoratori privati – le cui pensioni sono tutt’ora gravate dall’Irpef”. “L’esenzione Irpef dei trattamenti pensionistici delle vedove e degli invalidi delle Vittime del Dovere, del resto, avrebbe un costo relativamente contenuto. Il numero dei superstiti vittime del Dovere che attualmente percepiscono la pensione – ragiona Schio – è pari ad 837, mentre i feriti pensionati risultano 659, per un totale di 1496. Se consideriamo una imposizione fiscale media annua di 6.000 euro per ognuna delle 1496 posizioni (500 euro mensili) otterremo una spesa annua totale di circa 8.976.000 euro, e ci pare proprio che si tratti di una spesa che lo Stato debba doverosamente prendere in considerazione per rendere quantomeno giustizia ai suoi Servitori più fedeli, che hanno dato la vita o la salute per le Istituzioni e i cittadini”. “Di fronte a queste questioni – conclude il Presidente di Fervicredo – abbiamo trovato i Sottosegretari Bocci e Manzione estremamente coinvolti, attenti e sensibili. Hanno mostrato di condividere profondamente le nostre argomentazioni, e affermato di voler sostenere le nostre proposte e i nostri suggerimenti. Compreso quello di trovare proprio nella Legge di Stabilità in discussione il modo di sanare una situazione di gravissima disparità di trattamento. Siamo perfettamente coscienti che, soprattutto in questo momento storico, il primo e più assillante proposito sia e debba essere quello di incrementare massicciamente le risorse da destinare ai Comparti Sicurezza e Difesa, e nessuno può essere d’accordo più di noi su questo, perché è della difesa della vita dei cittadini e degli stessi appartenenti alle Forze dell’Ordine e alle Forze militari che si sta parlando. Ma esattamente per questo crediamo anche che la sede sia la più opportuna per occuparsi anche di questioni come quelle che riportiamo all’attenzione pubblica, che riguardano proprio aspetti della vita di quegli stessi tutori della sicurezza altrui a cui si deve dimostrare di saper fornire anche adeguate garanzie e sostegno soprattutto nel peggiore dei casi che possa verificarsi, visto che gli si chiede di mettere in gioco la propria salute e la propria vita ogni giorno”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus
Un passo verso l’equiparazione alla Vittime del terrorismo