A Palermo tributo a Beppe Montana commissario della Catturandi della Squadra mobile del capoluogo cacciatore di latitanti, nel 32esimo anniversario della sua uccisione per mano della mafia. Nella piazzetta a lui dedicata a Porticello, frazione di Santa Flavia è stato deposto dalla polizia di Stato di Palermo, guidata dal questore Renato Cortese, un cuscino di fiori. Una cerimonia sobria per rendere omaggio al giovane poliziotto ucciso da un commando il 28 luglio 1985 nei pressi del porticciolo turistico dove aveva ormeggiato il suo motoscafo, e dove due killer lo avvicinarono e lo freddarono a colpi di pistola mentre passeggiava con la sua fidanzata. Montana collaborò con Rocco Chinnici nelle indagini su Cosa nostra e nelle attività di sensibilizzazione tra i giovani costituendo per quest’ultimo scopo il comitato “Lillo Zucchetto”, intitolato a uno dei suoi migliori investigatori ammazzato nel 1982 da due killer. Pochi giorni dopo l’omicidio Montana la mafia uccise il 7 agosto in via Croce Rossa due suoi amici il capo della Mobile Ninni Cassarà e l’agente 23enne Roberto Antiochia, entrambi ricordati nei giorni scorsi con altrettante cerimonie. Insieme a Cassarà e ad altri funzionari di polizia, Montana faceva parte di quel gruppo di giovani investigatori che stava raggiungendo diversi successi contro Cosa nostra. Due anni prima di essere ucciso nel luglio 1983 in occasione dell’assassinio Chinnici in un’intervista aveva ricordato come i killer della mafia conoscessero bene chi faceva veramente antimafia e come fosse facile per loro colpirli. Tre giorni prima dell’omicidio aveva catturato con la sua squadra otto uomini del boss Michele Greco sfuggito per un soffio all’arresto. La risposta non si fece attendere il 28 luglio due uomini armati con pistole calibro 357 e calibro 38 gli si avvicinarono e scaricarono i revolver sul volto del commissario di polizia.