Si è tenuta ieri a Potenza la commemorazione di Francesco Tammone, Vittima del Dovere, medaglia d’oro al valor civile, a 25 anni dalla sua morte. Tante le iniziative per ricordare il giovane poliziotto e, in particolare, nella Questura di Potenza, dove vi è una lapide dedicata a Tammone, si è tenuta una cerimonia alla quale hanno preso parte, fra gli altri, il questore, Antonino Pietro Romeo, il prefetto, Annunziato Vardè, e il sindaco del capoluogo lucano, Mario Guarente.
L’agente scelto della Polizia di Stato Francesco Tammone fu ucciso a Potenza la sera del 10 luglio 1996, quando aveva 26 anni, durante un servizio di controllo del territorio nel quartiere Cocuzzo, da un pregiudicato in semilibertà. Tammone, sposato, da soli due mesi era diventato padre di una bambina, e il suo omicidio destò la commozione dell’intero paese. L’Amministrazione del capoluogo lucano decise di dedicargli una strada, intitolandola all’agente con una targa che, nelle scorse settimane, è stata oggetto dell’azione di alcuni vandali. La denuncia fortissima dell’accaduto è arrivata dall’associazione Libera Basilicata, e non si è fatta attendere la risposta del Comune, che proprio alla vigilia delle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario della morte di Tammone, ha fatto posizionare la nuova targa.
“Siamo lieti della comune e forte azione di difesa della memoria di questo giovane eroe che si è levata da più parti – ha detto Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) -, perché questo è un segno di doveroso rispetto per chi ha dato tutto per lo Stato, per le Istituzioni, per la cittadinanza, fino all’estremo sacrificio, tenendo fede a un giuramento che è la spina dorsale dell’esistenza di donne e uomini in divisa. Il nostro più sentito abbraccio ai Familiari di Francesco Tammone, che sarà sempre destinatario della più profonda stima e del più sentito ringraziamento per quello che ha rappresentato, e ancora rappresenta, per tutti noi”.