Morte di Elena Lo Duca, l’elogio di Fervicredo
“Grazie! E’ la prima parola che affiora alle labbra pensando a Elena Lo Duca, poliziotta, volontaria, lei è una vera Vittima del senso del Dovere. Lei è un vero esempio di persona che dovrebbe essere d’insegnamento a tutto il mondo. Lei era certamente ‘tutto il mondo’ per la sua famiglia, soprattutto suo marito e sua figlia, a cui noi ci stringiamo con tutta la solidarietà e la commozione possibile nel momento più difficile che si possa attraversare”.
Sono le parole con cui Mirko Schio, Presidente di Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), esprime il cordoglio e l’elogio suo e della Onlus nei confronti di Elena Lo Duca, poliziotta e volontaria antincendio boschivo della Protezione civile, morta a 56 anni, schiacciata da un albero mentre partecipava alle operazioni per spegnere un incendio. Il dramma si è consumato a Prepotto, in provincia di Udine, giovedì pomeriggio. La Lo Duca ha lasciato il marito e una figlia.
“E’ veramente troppo difficile rendere il giusto tributo a parole a questa donna straordinaria – aggiunge Schio -, ma non si può mancare di ripetere quanto colpisca la generosità, il senso di solidarietà, l’immensa civiltà che alberga in persone come Elena, specie considerato che ai giorni nostri sembrano piuttosto regnare sovrani menefreghismo, individualismo, egoismo, superficialità. Sono quegli stessi atroci difetti che portano molti a piangere quando perdiamo un gioiello come Elena, senza apprezzarne davvero il valore l’abbiamo ancora con noi. E’ la solita triste tiritera, che rende necessario dover chiedere maggiore vicinanza, sostegno, rispetto per chi serve lo Stato, e anche per quei Familiari che spesso si trovano a dover pagare lo scotto terribile del lavoro sacrificato e rischioso dei propri cari”.
“Ma Elena è la nostra luce – conclude il Presidente di Fervicredo -, ora più che mai, ora ancor di più. Il suo ricordo sarà per la sua Famiglia e per tutti quanti noi la roccia a cui aggrapparsi, con tutta la necessaria forza di rivivere”.
Associazione Fervicredo