“Commozione e unità nel ricordo di chi ha pagato con la vita, trovare verità e fare giustizia sono il più grande dovere”
C’era anche Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), oggi a Roma, al Quirinale, alla cerimonia per il “Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo”, che dal 2007 si celebra nell’anniversario di quel 9 maggio del 1978 quando fu ritrovato in via Caetani il corpo senza vita di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana e più volte presidente del Consiglio, ucciso dalle brigate rosse.
Fervicredo era presente con una delegazione di Familiari e Vittime accompagnati dal Segretario, Paolo Petracca, e dal Consigliere, Carlo Iacuzio, fra le fila di una platea come sempre commossa e unita nel ricordo di chi ha troppo pagato a causa dell’insensata violenza dei terroristi.
Una giornata “per far memoria – ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella – della lunga scia di attentati, stragi, delitti politici, che ha insanguinato la storia della nostra Repubblica”. “Le cifre di quei tragici eventi sono impressionanti – ha detto il Presidente – quasi 400 Vittime per il terrorismo interno, alle quali vanno aggiunti i caduti per il recente fenomeno del terrorismo internazionale. Tra loro ci sono appartenenti alle Forze dell’Ordine, Magistrati, Militari, Uomini politici e attivisti, Manager e Sindacalisti, Giornalisti, Ignari passanti, tra cui donne e bambini”. Vittime di cui si è parlato meno rispetto ai colpevoli, ha rimarcato Mattarella, come di quei “Servitori dello Stato, che hanno posto a rischio la propria vita per combattere violenza ed eversione”, e “ancor meno – ha aggiunto – si è parlato del dolore, indicibile e irrecuperabile, delle famiglie a cui la lotta armata o i vili attentati hanno strappato un coniuge, un figlio, un genitore, un fratello o una sorella”.
“Vittime alle quali la ricerca della piena verità e della giustizia sono assolutamente dovuti – sottolineano da Fervicredo – perché per dirla con le parole del nostro Capo dello Stato, ‘la ferita inferta ai familiari dei caduti è una ferita inferta al corpo della Repubblica’. Vittime e Familiari che ancora, purtroppo, devono vedere i responsabili del loro dolore liberi di condurre le proprie esistenze all’estero, o comunque continuare a vivere mentre loro sono costretti alla sofferenza per sempre. Oggi – concludono dall’Associazione – ancora una volta siamo qui a testimoniare la necessità di restare accanto a quelle Vittime e a quei Familiari, ogni giorno, sostenendoli concretamente e cercando con ogni mezzo di fargli ottenere non solo il pieno soddisfacimento dei loro diritti, ma anche il rispetto e la giustizia che meritano. Solo questo, insieme al rifiuto di ogni violenza e di ogni deviazione ideologica, può essere il più degno insegnamento che traiamo dalla nostra storia segnata da tanto dolore.
Associazione Fervicredo