L’associazione onlus Fervicredo, dopo l’incontro con gran parte delle vittime in occasione del Memory Day a Mestre (Ve), chiede al governo Prodi un incontro urgente per discutere le irrisolte problematiche legate alle vittime del dovere e della criminalità. Nel corso degli anni il nostro Paese ha dovuto fare i conti con forme di criminalità molto efferate e sempre più invasive, alle quali lo Stato ha cercato di rispondere facendo conto, innanzitutto, sugli uomini e le donne delle Forze di Polizia. In questa attività, fra le fila dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e della Guardia di Finanza, si sono purtroppo contate centinaia di vittime. Più volte sono stati analizzati i motivi e individuate responsabilità (anche ad alto livello) dei vari fenomeni criminali, talvolta anche con alcune positive autocritiche. Mai però sino ad ora, è stato affrontato con la dovuta concretezza l’altro aspetto consequenziale, ossia chi, da posizioni diverse, queste forme di criminalità le ha patite: pertanto le vittime. Nei vari interventi, a volte strumentali o a semplice scopo di propaganda politica, si sono posti dinanzi ai valori e ai sentimenti, sempre i freddi aspetti economici del problema (del tipo “i bilanci sono in rosso”, “manca la copertura economica”, “dovete fare ancora alcuni sacrifici”, ecc. ecc.) o altri aspetti che, paradossalmente, passano in secondo piano quando si tratta di affrontare il fenomeno dalla parte dei carnefici o di chi delinque. Quello che le vittime ed i loro famigliari chiedono, in concreto, è il perché la stessa attenzione riservata dal mondo politico a queste “persone che sbagliano” non è destinata ugualmente a chi lo Stato lo ha servito con sacrificio, dedizione ed abnegazione. Dopo circa dieci anni di lamentele, reclami, proteste, finalmente nella scorsa legge finanziaria è stata prevista la tanto attesa equiparazione tra le vittime: peccato solo che sia stato stanziato un decimo del fabbisogno economico e quindi si dovrà aspettare circa una ventennio prima che si arrivi, forse ad un risultato. La Fervicredo, quale Associazione di famigliari e di vittime del dovere e della criminalità, sino ad ora ha sempre mantenuto un comportamento rispettoso delle Istituzioni: ma se il nostro ennesimo appello al Governo – che è ovviamente esteso anche a tutto il mondo politico – non fosse accolto, saremo costretti, pur a malincuore, a restituire le medaglie al valor civile e valor militare che questo Stato ha voluto darci in segno di riconoscenza, ma che di effettiva riconoscenza, e di rispetto, manca nei nostri riguardi.