Marghera (VE), 14 Luglio 2014
Fervicredo replica alle parole di Davanzo: “Invece di vergognarsi di non aver neppure pagato il proprio debito fino in fondo si permette di farsi beffe del dolore e del lutto di tanti italiani” “Invece di consumarsi nella vergogna di aver fatto ciò che ha fatto e di aver pagato così tanto meno del dovuto, questa innominabile persona si permette di fare apologia del terrorismo, istigando neppure troppo velatamente alla lotta armata, e beffandosi, dall’alto della sua spocchia, del dolore e del lutto di tanti italiani che hanno sofferto e ancora soffrono come lui purtroppo non comprenderà mai. La ‘gloria’ di cui questo signore parla riferendosi alle Brigate Rosse ha seminato terrore e devastazione non solo fra i Servitori dello Stato odiati come il principale simbolo del nemico da abbattere, e sacrificatisi in nome del proprio Dovere, ma anche in mezzo alla popolazione inerme, agli appartenenti a quelle ‘classi oppresse’ della cui difesa farnetica un ignobile pontificatore, e contro cui solo vigliacchi senza alcuna dignità né umanità possono infierire. La ‘gloria’ di cui parla ha seminato orfani e vedove e feriti e vite devastate, in nome di una ferocia e di un odio sconfinati chiamati ipocritamente ideologia politica. In tema di ‘sfacciataggine da fare schifo’ questo signore di cui non mi va di pronunciare il nome, supera ogni più spericolata idea”. Così Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), commenta le dichiarazioni fatte da Alfredo Davanzo, condannato a 9 anni di reclusione per la sua appartenenza al Pc-Pm (Partito comunista politico militare), di cui fu accusato di essere l’ideologo, e scarcerato alcune settimane fa in regime di liberazione anticipata (dopo 7 anni e 3 mesi), ai microfoni di un’emittente radiofonica. Davanzo, fra le altre cose, ha affermato: “Le Brigate Rosse appartengono gloriosamente alla storia del proletariato e delle classi oppresse”. Quanto al suo arresto avvenuto nel 2007 ed a quell’inchiesta sulle cosiddette “Nuove Br” ha voluto fare una precisazione: “Hanno detto che siamo le ‘Nuove Br’ ma è stata una forzatura per esigenze di propaganda. Noi però non ci difendiamo da questo. Le Brigate Rosse appartengono gloriosamente alla storia”. Davanzo, ha inoltre puntualmente riportato la stampa, ha anche detto che “la lotta armata rivoluzionaria” ha fatto 130 morti ma lo Stato “con le stragi” date a volte “in subappalto ai fascisti” ne ha fatti 150 senza contare quelli provocati “dalle forze dell’ordine durante gli scontri con noi”. “Parlano di terrorismo – ha affermato – ma sono di una sfacciataggine da fare schifo”. “Noi – aggiunge Schio – che con questi orfani e vedove e feriti abbiamo a che fare di continuo, abbiamo ben presente, ogni giorno sotto agli occhi, quale ignominia rappresenti il voler imporre con la forza le proprie convinzioni e le proprie idee, e quale intollerabili ingiuste conseguenze questo abbia sulla vita degli altri. Ma non avremmo comunque mai potuto immaginare di tollerare il ricorso nientemeno che alle armi per affermare qualsiasi cosa. Allo stesso modo, purtroppo, persone come questa che ancora trovano spazio su giornali radio e tv, e che dopo tanto sangue e odio ancora inneggiano alla violenza, non potrebbero evidentemente mai comprendere, neppure se la loro sacrosanta condanna fosse stata scontata fino in fondo…”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus