Venezia, 16 Aprile 2016
Ieri l’Assemblea Nazionale dei Soci Fervicredo, Schio: “Il punto sullo stato dell’arte mostra quanto purtroppo è ancora indispensabile lottare per soddisfare anche diritti già riconosciuti” Non solo quanto già fatto fin qui a sostegno delle Vittime del Dovere, ma anche quanto ancora c’è da fare, e quanto sia indispensabile l’attività di Fervicredo per la piena realizzazione di diritti già riconosciuti il cui soddisfacimento non è però affatto scontato. Tutte le tematiche tuttora di stringente attualità connesse alla tutela di Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere e delle loro famiglie sono state al centro dell’Assemblea Nazionale dei Soci che si è tenuta ieri, a Venezia, alla presenza di tutti quei soggetti che rappresentano il corpo e l’anima della Onlus e che, ciascuno a proprio modo, contribuiscono a dare sostanza a quei principi di solidarietà e di doverosa dedizione nei confronti di chi, dopo aver servito onorevolmente lo Stato per garantire sicurezza e legalità, nel momento del bisogno non di rado si vede ricambiare invece con una insostenibile e contorta mancanza di protezione. “L’esame sullo stato dell’arte di questioni ancora del tutto in itinere come il lentissimo avanzamento in Senato della discussione sulla proposta di legge di equiparazione totale fra le Vittime del terrorismo e le Vittime del Dovere, o del laborioso percorso che stiamo percorrendo perché trovi attuazione la nostra proposta di esenzione dall’Irpef delle pensioni di Vedove e Invalidi, accostato all’analisi della mole di ricorsi che abbiamo in pieno svolgimento per l’adeguamento degli assegni vitalizi e che vediamo concludersi favorevolmente uno dopo l’altro – spiega Mirko Schio, Presidente di Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) – mostra una volta di più, purtroppo, come ci troviamo nella necessità non solo di lottare perché siano estese alle Vittime del Dovere ed alle loro Famiglie garanzie e tutele che dovrebbero essere assolutamente scontate e ancora non lo sono, ma addirittura per far valere diritti già riconosciuti e sanciti dall’Ordinamento che, però, i destinatari faticano non poco a vedere pienamente rispettati. Qualcosa di profondamente ingiusto perché se un diritto esiste in capo ad una Vittima del Dovere o ad un suo Familiare dovrebbe essere del tutto agevole il suo pieno e totale soddisfacimento, soprattutto considerato che parliamo di persone che hanno rappresentato e rappresentano ancora il volto migliore di un Paese che deve loro più di quanto potrà mai restituirgli. E invece un’Associazione come Fervicredo, che dovrebbe esistere per svolgere l’essenziale attività educativa e formativa della promozione del ricordo e della comprensione dei principi e del lavoro dei Servitori dello Stato che sono a fondamento della libertà di tutti e delle democrazia, non solo deve lottare perché non si riesce ad appianare l’ingiusta disparità di trattamento che esiste nei confronti dei cittadini colpiti dalla violenza altrui, ma annovera fra le sue principali attività proprio il continuo ricorso alla giustizia per chiedere il rispetto dei diritti dei suoi iscritti, con tanto di notevole incremento delle attività giudiziarie e, visto che otteniamo puntualmente ragione, con aggravio della spesa pubblica”. Un’analisi spiacevole, che continua a generare un senso di rabbia ma rinsalda puntualmente la tenace volontà di lavorare ancora di più, nella consapevolezza di quanto indispensabile sia far toccare con mano a chi ne ha bisogno, nella realtà di tutti i giorni, la solidità di una condivisione e di una solidarietà che possano contribuire a restituire la forza e la voglia di rivivere. E tutto questo una volta di più ieri, se possibile, poiché l’Assemblea Nazionale si è svolta, con un evidente e commosso sentimento di vicinanza e con profondo calore, sotto gli occhi di Rosaria e Claudio, moglie e figlio del Capitano della Polizia municipale Francesco Bruner, ucciso a Miano il 15 maggio scorso nella strage compiuta da Giulio Murolo, e morto da eroe per salvare il collega, Vincenzo Cinque, rimasto già ferito, ed i passanti investiti dalla pioggia di colpi esplosi dall’infermiere che sparava all’impazzata dal balcone di casa. Lavorare dunque, e tanto, come Fervicredo ha fatto nell’anno appena trascorso con molte altre numerose attività che sono state ripercorse nel corso dell’Assemblea, passando dagli impegni già sostenuti, come ad esempio l’importante Convegno Nazionale dedicato al disturbo post-traumatico finalizzato a gettare le basi di un “ponte” fra le attività psicoterapeutiche e quelle medico legali, fino agli impegni futuri, come ad esempio l’inaugurazione della nuova sede della Onlus che è prevista in ottobre. Anche le molte altre attività di competenza dell’Assemblea – come l’approvazione del consuntivo e del bilancio – si sono svolte nel corso dell’incontro, che ha potuto contare inoltre sulla partecipazione del Questore di Venezia, Angelo Sanna, intervenuto per portare il proprio saluto e per manifestare il proprio apprezzamento per l’operato di Fervicredo, come anche su quella dei sostenitori dell’Associazione e dei Soci onorari. Una “categoria”, quest’ultima, che da ieri conta un nuovo stimato membro. Il nuovo Socio onorario Emilio Catullo, esperto informatico, il “gigante buono” che ha portato il suo ancor più gigantesco cuore e la sua preziosa
competenza all’interno di un’Associazione “che da oggi – ha detto Schio – per questo è ancora più ricca. Un dono bellissimo e inaspettato, come abbiamo voluto manifestargli con la targa che gli abbiamo consegnato e in cui appunto è citato il pensiero stupendo che Emilio ha fatto sorgere in tutti noi, e che è la vera linfa vitale di Fervicredo, e cioè che la vita riserva le soprese più disparate e ti fa incontrare nuovi amici quando meno te lo
aspetti”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus