Si è svolta ieri, 22 marzo, a Roma, la cerimonia commemorativa in occasione del 41esimo anniversario dell’uccisione dell’agente di polizia Claudio Graziosi. In occasione della cerimonia il questore della Capitale, Guido Marino – a nome del Capo della Polizia, Franco Gabrielli -, ha deposto una corona d’alloro sulla lapide collocata all’interno del Commissariato San Paolo.
Claudio Graziosi fu ucciso il 22 marzo 1977 da un terrorista dei Nap i Nuclei armati proletari a bordo di un autobus dell’Atac appartenente al IV Reparto Celere di Napoli era stato aggregato nella Capitale per servizi di ordine pubblico. Alle 23 di quella sera Graziosi, libero dal servizio, si trovava a bordo di un autobus della linea 27 dell’Atac che percorreva viale Trastevere verso la zona di Monteverde. In uno dei passeggeri una giovane donna bionda riconobbe Maria Pia Vianale, una pericolosa terrorista evasa da poco dal carcere di Pozzuoli. Claudio Graziosi si avvicinò allora all’autista e dopo essersi qualificato gli chiese di dirigersi verso il più vicino posto di Polizia – il comando della Polizia Stradale di via Volpato – nei pressi dell’attuale Commissariato San Paolo. I passeggeri iniziarono a protestare e Graziosi dovette qualificarsi nel tentativo di bloccare la donna. Un secondo terrorista dei Nap, Antonio Lo Muscio, giunse alle spalle del poliziotto sparandogli alla schiena. I due terroristi fuggirono in direzione del ponte ferroviario di via Portuense. Decine di equipaggi di Polizia e Carabinieri concorsero alle loro ricerche. Il successivo 1 luglio i terroristi rimasero coinvolti in un conflitto a fuoco dinanzi alla chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma. L’uomo venne ucciso, mentre Maria Pia Vianale venne arrestata insieme ad un’altra terrorista, Franca Salerno. E alla cerimonia onore Graziosi, alla presenza delle Autorità civili militari e alla presenza dei familiari e dei colleghi della vittima, “è stato ricordata ancora una volta – affermano dalla questura di Roma – l’importanza di mantenere vivo il ricordo del sacrificio degli appartenenti alle Forze dell’ordine per tutelare le istituzioni democratiche e contrastare le strategie della lotta armata”.