C’era anche il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, in una chiesa gremita, a Firenze, ai funerali di Giovanni Politi, 51 anni, il sovrintendente capo della Polizia di Stato e artificiere morto domenica scorsa nella caserma “Fadini” per un incendio e un’esplosione. A salutare il feretro, in una cerimonia svoltasi in forma solenne nella basilica di Santissima Annunziata a Firenze, c’erano anche moltissimi colleghi della Vittima del Dovere, tanti rappresentanti delle Forze dell’ordine e autorità. Le spoglie di Politi saranno definitivamente portate a Reggio Calabria, città di origine del Poliziotto, che lì sarà tumulato. La bara, avvolta nel tricolore, è stata portata dai colleghi artificieri e della squadra volante, scortata da quattro agenti in alta uniforme. All’ingresso e all’uscita dalla chiesa un picchetto ha reso gli onori al Caduto della Polizia di Stato. La cerimonia funebre è stata officiata dal cappellano della polizia Giovanni Innocenti che ha ricordato “la simpatia travolgente” di Politi, “e il suo sorriso”. “Era una persona speciale che esprimeva la più bella umanità, un alto senso morale e grande profondità e generosità”, ha aggiunto il sacerdote. A dare un ultimo saluto anche i colleghi del nucleo artificieri di Firenze: “Prima che un artificiere – hanno detto – Giovanni era orgoglioso di appartenere alla Polizia di Stato, che serviva con orgoglio e passione. Siamo orgogliosi di averlo avuto accanto, addio ‘Johnny’ ci rivedremo un giorno”.