Venezia, 9 Maggio 2016
Fervicredo porta la sua testimonianza in tutta Italia nel Giorno della memoria dedicato alle Vittime del Terrorismo: “Di fronte alla violenza che distrugge delle vite non c’è differenza che conti” “Di fronte alla violenza che spazza via esistenze, sogni, vita, non c’è differenza che conti. Ecco perché il Giorno della memoria dedicato oggi alle Vittime del terrorismo e delle stragi è buono, come ogni altro giorno dell’anno, per onorare tutte le Vittime della cattiveria e della pochezza, esaltandone ora il ricordo di cittadini inermi sopraffatti dall’insensatezza, ora l’esempio di Uomini e Donne dello Stato che hanno dato tutto se stessi nell’adempimento del Dovere. Ed ecco perché oggi Fervicredo è stata in giro per l’Italia, a portare la sua testimonianza, a ricordare l’importanza di ricordare, a indicare con tutte le sue forze ai più giovani, soprattutto, la strada segnata da chi ci ha preceduto e lasciato troppo presto e troppo ingiustamente, perché ciascuna di quelle tragedie che oggi ricordiamo moltiplichi con il tempo il suo valore di rifiuto di ogni violenza, l’affrancamento dalla brutalità, e rafforzi la convinzione che restare graniticamente su certi valori di solidarietà e di altruismo migliora la vita propria e quella di tutti gli altri”. Queste le parole di Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, simbolicamente identificato con la data del 9 maggio, giorno in cui, nel 1978, fu ucciso Peppino Impastato e fu ritrovato il corpo di Aldo Moro. “Eppure questa è una data importante anche per un altro motivo – spiega Schio – perché era il 9 maggio di 46 anni fa quando nasceva a Cremona Stefano Villa, un Poliziotto italiano, un Poliziotto ‘normale’, come tanti altri, e come tanti altri straordinariamente dedito al proprio Dovere che gli costò la vita, il 27 settembre del 1995, quando fu colpito a morte nel corso di una rapina. Così Stefano ci lasciò a soli 25 anni, ma di lui non resta solo una Medaglia d’oro al Valor civile, resta molto di più. Resta un’icona di semplicità e di onestà, di generosità e di onore, di amore per la vita e per gli altri, un amore talmente grande da non risparmiare nulla durante ogni ora della sua giornata. Ecco perché siamo stati enormemente orgogliosi della splendida iniziativa realizzata con grande tempismo in questo giorno speciale dall’Istituto di istruzione superiore ‘Arcangelo Ghisleri’ di Cremona, che oggi ha intitolato a Stefano Villa l’aula magna della scuola, e che ci ha voluti presenti in questa occasione così importante. Il confronto con i ragazzi che ha preceduto la cerimonia di intitolazione è stato, come sempre accade quando si ha a che fare con gli studenti, indimenticabile, e ogni volta che posso parlare ai più giovani vado sempre via molto più ricco di quando sono arrivato, e con nel cuore la speranza che i valori e l’opera di Fervicredo possano avere da quel giorno altri fervidi sostenitori. Rimane inoltre – conclude Schio – la soddisfazione e la dolcezza del tributo riservato a Stefano, alla presenza delle massime Autorità, e sotto gli occhi commossi di un padre che non si stanca di tenere in vita i suo ragazzo con la testimonianza del suo valore. Qualcosa di prezioso, per dirla con le parole scelte dai docenti del Ghisleri: una preziosa memoria su cui fondare il futuro”. E oltre che a Cremona, Fervicredo era presente anche a Roma con il Segretario dell’Associazione, il Maresciallo dell’Arma Paolo Petracca, che ha partecipato alla cerimonia che si è svolta alla Camera con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dinnanzi alle maggiori cariche dello Stato. “E’ stato come sempre toccante – racconta Petracca – ascoltare dalla voce dei Familiari delle Vittime il ricordo dei loro cari. Voci che portavano con sé l’eco tenebroso di anni bui che non ci sono più, ma che tornano a mostrare il suo volto ancora oggi, ogni qualvolta altri innocenti perdono la vita o la salute per mano della brutale, vigliacca, inumana violenza che, purtroppo, continua a ripetersi, qualunque sia il nome che di volta in volta gli diamo. Ma quelle voci ci hanno detto anche altro, ci hanno ricordato l’importanza di porre il ricordo di quelle Vittime e di ciò che hanno rappresentato come pietra angolare nelle nostre vite e in quelle di chi ci seguirà. Un’azione da tenere sempre ben presente, non solo oggi in questo giorno che simbolicamente e significativamente la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha infatti voluto definire ‘il giorno dell’abbraccio’, ma ogni giorno, in ogni momento, in ogni gesto della nostra giornata, perché la solidarietà per chi è rimasto orfano degli affetti più cari, e il rispetto dei valori incarnati da chi non c’è più non restino solo parole. Solo vivendo autenticamente di queste cose una società può andare al di là e superare in ogni senso la violenza di chi l’ha ferita”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus