Marghera (VE), 13 Febbraio 2015
La vicinanza di Fervicredo alla Vedova del Brigadiere Volpi dopo l’arresto dell’assassino di suo marito che non ha scontato il suo ergastolo: “Così la legge non tutela i cittadini onesti ” “Comprendiamo pienamente il drammatico sfogo di Bruna Scantamburlo, e le esprimiamo tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, perché conosciamo il senso di smarrimento e di abbandono che sta provando. Conosciamo il dolore di essere una Vittima o il Familiare di una Vittima che troppo ha pagato per tener fede al proprio dovere e per la violenza altrui. Un dolore che purtroppo non solo non si sopisce mai, ma anzi si rinnova ad ogni ulteriore ingiustizia subita, ad ogni mancanza di rispetto subita, ad ogni gesto di indifferenza subito, ad ogni dimostrazione che la tutela che sarebbe dovuta in un Paese civile non è concreta. E’ inutile negarlo, così com’è questo sistema non garantisce giustizia ai cittadini onesti, ma anzi sembra solo che offra un’occasione dietro l’altra a chi delinque per farla franca e, magari, ricominciare a fare del male agli altri. Quello di oggi è un caso incontrovertibile di ciò che diciamo, e purtroppo non è certamente il primo. Ci uniamo alla profonda indignazione di Bruna, e vorremo con tutte le nostre forze che questa non fosse l’ennesima occasione sprecata perché chi di competenza faccia una doverosa riflessione”. Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), interviene così a proposito del nuovo arresto di Giovanni Misso, ritenuto il componente della banda di dodici persone che avrebbe messo a segno almeno 14 rapine in tutta Italia con varie armi fra cui un fucile AK 47 Kalashnikov. Si tratta dello stesso Giovanni Misso che fu condannato all’ergastolo per l’omicidio del Brigadiere dei Carabinieri Ruggiero Volpi, assassinato nel ‘79 durante il trasferimento di un detenuto a Genova, che però dopo venti anni era stato rimesso in libertà per buona condotta. Amaro lo sfogo della Vedova di Volpi, Bruna Scantamburlo, che ha tristemente commentato con poche significative parole: “La legge sta dalla parte di Caino”. “Sono parole durissime – aggiunge Schio – e, a differenza di quel che può sembrare, non verso chi sbaglia e distrugge la vita degli altri, ma verso un sistema che non riesce a darsi una seria scala di priorità e di principi né a difenderli o a difendere chi è realmente più debole. Chi sbaglia dovrebbe pagare per i suoi errori, e non c’è indulgenza che possa e debba trovare spazio per meri meccanismi che nei fatti si trasformano solo in assurde concessioni per chi sceglie la via della violenza a scapito dei cittadini che vivono onestamente e che non vengono davvero tutelati e compresi. Assistiamo attoniti a procedimenti giudiziari che coinvolgono persone che magari hanno solo tentato di difendere se stessi e gli altri, come accade in queste settimane con Graziano Stacchio, il benzinaio intervenuto durante una violenta rapina per salvare una giovane commessa; e allo stesso tempo a persone che chiedono di essere risarcite perché uno dei componenti della banda che stava facendo la rapina imbracciando Kalashnikov e mazze è morto a causa delle sue scelte criminali. Assistiamo al via vai di criminali dalle galere, dove entrano per scontare una pena, quelle rare volte che oggi ciò accade, ed escono ancor prima che si siano raffreddati i cadaveri che hanno lasciato lungo la strada. Ma come si può continuare a pensare che i cittadini possano vivere così? Il dolore della Vedova Volpi non lo possono comprendere tutti, perché bisogna essere una Vittima come lei per poterlo fare davvero, ma la vergogna di quanto accaduto all’assassino di suo marito dovrebbero sentirla tutti, specialmente chi non interviene perché la parola giustizia non continui a restare così vuota e vaga”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus