Marghera (VE), 2 Ottobre 2015
Inizia a Ferrara il Festival di Internazionale, fra gli ospiti Adriano Sofri. Fervicredo: “Presenza ingombrante che compromette il senso dell’iniziativa. Cultura significa anzitutto rispetto per la vita, bene che quest’uomo non ha esitato a distruggere. Vittime sempre dimenticate” “Parte oggi ufficialmente il Festival di Internazionale ma inizia sotto un pessimo auspicio, quello di aver compromesso l’intero suo significato di tributo alla cultura calpestando ciò che ne è premessa indispensabile: il senso civico, del buon gusto, il senso di giustizia e del rispetto, la voglia di ricerca della verità e il perseguimento del valore della solidarietà, dell’amore per la vita e per ciò che deve riempirla per migliorare l’esistenza propria e degli altri che ci accompagnano. Su tutto ciò certamente ha gettato un’ombra troppo ingombrante la scelta di annoverare fra gli ospiti il mandante dell’assassinio di un Poliziotto, quasi come fosse depositario di contenuti e di un modo di pensare ritenuto meritevole di essere trasmesso agli altri, specialmente ai più giovani, quasi come se la sua attuale esistenza possa essere definitivamente disancorata da un passato da omicida. A nostro avviso in verità – e senza che questo abbia nulla a che fare con il sacrosanto diritto di continuare a vivere la propria esistenza dignitosamente dopo aver saldato ogni eventuale debito con la società – un trascorso così significativo non può passare inosservato a beneficio di qualsiasi livello di erudizione, e tutt’al più il suo autore può fare veramente bene solo qualora dovesse affrontare pubblicamente, per il resto dei suoi giorni, la vergona di un gesto i cui effetti non passeranno mai, considerato che se Sofri ha scontato ben pochi anni di galera i familiari di Calabresi, come si dice, patiscono un fine pena mai. Ecco cosa a nostro modesto parere renderebbe il prosieguo dell’esistenza di Adriano Sofri davvero dignitoso… altro che sedere a cattedre universitarie e tavoli di convegni osando parlare di politica o altro”. Sono queste le amare parole di Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), nel giorno in cui prende il via il Festival di Internazionale, in programma a Ferrara per oggi, domani e domenica, che fra i suoi ospiti speciali annovera anche Adriano Sofri, invitato in qualità di giornalista e scrittore a uno degli incontri fissati per domenica pomeriggio. Sofri, noto esponente di “Lotta Continua”, è stato riconosciuto con sentenza passata in giudicato mandante dell’omicidio del Commissario Calabresi, , e condannato a 22 anni di carcere. Oggi è libero dopo aver scontato 9 anni in carcere e altri 7 tra semilibertà e domiciliari. “Rimane un’immensa amarezza – conclude Schio – nel vedere che ancora una volta non solo l’esempio, ma anche il solo pensiero e il solo ricordo delle Vittime della violenza altrui e soprattutto dei loro familiari rimasti a soffrire per sempre scivola in fondo a ogni classifica di priorità, forse perché qualcuno ha in mente una personalissima classifica di ‘gradimento’ in cui, evidentemente, si ritiene che faccia più presa una persona i cui gesti, seppur passati, volente o nolente incarnano il peggior istinto che possa avere la meglio fra gli esseri umani, quello di imporre le proprie idee e convinzioni con la forza e la prevaricazione, infierendo proprio su quelle persone che, invece, come unico credo hanno quello di difendere e tutelare gli altri, Servitori dello Stato cui ogni tanto ci si ricorda di dedicare qualche lapide o qualche monumento. Pezzi di marmo o di bronzo che però, sfortunatamente, non hanno facoltà di parola come certi cattivi maestri che continuano a salire in cattedra non solo indisturbati, ma addirittura invitati come ospiti speciali”.
Per gentile pubblicazione.
Fervicredo
Associazione Onlus